venerdì 3 settembre 2010

Una persona speciale


Santiago del Cile, un giorno di ottobre del 2003.
Zap aveva un invito a passare una serata con questo amico del padre, noi non eravamo così entusiasti a rinunciare ai nostri programmi per una serata con un sessantenne o giù di lì.
Andiamo comunque a casa sua, saliamo, ci apre la porta con il suo sorriso sulla bocca e negli occhi, con i suoi capelli bianchi raccolti in una coda e ci invita a lasciare una frase scritta in bagno, così come altri innumerevoli ospiti prima di noi. La casa che lui divideva con C., la metà dei suoi anni, un amore enorme e incredibile, contro qualsiasi pregiudizio.
Inizia così una delle serate più magiche e divertenti della nostra vita, fatta di risate, pizza (cilena!), battute, confidenze, scherzi, leggerezza, pisco-cola (il pisco è una acquavite cilena), pisco, pisco e ancora pisco. Senza ricordarci come ci siamo arrivati, ci siamo ritrovati a la Piojera, una de las picadas màs famosas de Santiago, dove abbiamo completato la nostra inciuccata con litri di chicha.
Una notte così, in cui si è creata un'alchimia perfetta e irripetibile, che resta incastonata come una pietra preziosa nella memoria e nell'anima. Perchè anche se il tempo (e l'alcol) fanno sfumare i ricordi precisi, è nitida l'emozione che rimane indelebile, in ognuno di noi.
L'anima della serata, una delle persone più particolari, ironiche, speciali che abbia mai conosciuto, eri tu. Pensando a te, dico a me stessa che la vita è un soffio, che dovremmo davvero viverla come vogliamo, convinti che nessun desiderio ci è dato senza il potere di realizzarlo.
Ciao, Hans.

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