martedì 21 settembre 2010

Attenzione, concentrazione, ritmo e vitalità

E' iniziata la scuola. C'è stato il PRIMO GIORNO DI SCUOLA, la prima riunione con le insegnanti, i primi sbattimenti della sistema scolastico (portare: risme di carta, carta igienica, materiali vari per la classe...; fare code: al CAF, al Municipio...). E' iniziato il corso di nuoto del nene grande. E' iniziato il karate di Zap. Sono iniziate i controlli medici (il pediatra, il dentista). Il nenito ha iniziato ad essere semovente. Rotola, striscia, si gira, saltella da seduto: lo lascio in un punto del salone, e pur senza camminare nè gattonare, lo ritrovo in un altro, intento a mangiarsi un pezzo di plastica o a ridurre un libro in coriandoli.
E io, che in realtà sono per definizione "disoccupata"... mi viene in mente una sola parola per descrivere ciò che faccio: arranco dietro a tutto questo.
Continuamente accompagnata dalla spiacevole sensazione di perdermi pezzi per strada, scordarmi qualcuno dei milioni di particolari, di poter fare meglio ma di non esserne capace, di non avere tempo. E senza neanche l'alibi "Sai, io lavoro tutto il giorno...".
E se non riesco a star dietro neanche alla quotidianità, figuriamoci a pensare a progetti più grandi, a volare "più alto" come vorrei, a costruire qualcosa di diverso come ne avrei bisogno.
No. Devo. Organizzarmi.
E ritagliarmi momenti. E concentrarmi, senza perdermi in mille sciocchezze.
(Come si fa?)

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