mercoledì 31 marzo 2010

37


Ci voleva proprio.
Una V-A-C-A-N-Z-A.
Ben 2 (DUE!!) giorni senza pensare a far da mangiare, a pulire, a lavorare, a far la spesa, a incastrare tutto. Due giorni con qualcun'altro che cucina e mette in ordine, con il tempo da lasciar passare, con il mare davanti, il cielo sulla testa e il verde intorno.
Sono andata in liguria per lavoro, siamo partiti io, zapatilla e nenito, il nene grande rimasto dai nonni. E dopo tre giorni di lavoro, ci siamo concessi due giorni alle cinque terre, in questa stagione un mondo a parte fatto di silenzio, profumo di mare, sapori delicati e un'esplosione di colori. E il tempo, che di solito corre furioso, si è dilatato, alleggerito, rallentato.

Ora siamo tornati, con più voglia di stare insieme, di costruire cose nuove, di goderci quelle che abbiamo, con la sensazione che basta poco per rendere speciale la normalità: stasera ci siamo comprati dei mignon, sopra uno ci ho messo una candelina, e l'ho spenta con los nenitos in braccio, pensando che se il cammino che ho percorso per questi 37 anni fosse l'unico a portarmi fin qui, lo rifarei tutto daccapo, inciampando, correndo, cadendo e rallentando, ma senza cambiare un solo passo.

martedì 23 marzo 2010

Giornate così

Ci sono giornate in cui si è confusi.
In cui non si riesce a stare dietro a tutto.
In cui si fa un passo avanti e 3 indietro.
In cui si gira a vuoto.
In cui si sa di dover fare 100 cose, ma non se ne comincia neanche una.
In cui vorresti mollare tutto, aprire la porta di casa e semplicemente andartene.
In cui le uniche cose che pensi possano riuscirti bene sono urlare, imprecare, o in alternativa dormire.
Giornate in cui ti senti un po' Rossella O'Hara, e ti ripeti convinta "domani è un altro giorno!"

domenica 21 marzo 2010

Come nascondere ai bambini la verità?

Ho un nuovo fantastico contratto. Mi aspettano 5 mesi di precariato in più.
CoCoPro aprile-agosto senza possibilità di prendere congedi parentali nè (in teoria) ferie.

Ore 20, cena, tutti e quattro attorno al tavolo.
Io racconto al zapatilla le varie rogne di questa mia nuova avventura professionale.
Io: "bla-bla-bla, insomma è proprio un contratto del ...azzo!!!"
Calcione sotto il tavolo e occhiataccia del zapatilla.
Zap.: "Del caso, proprio un contratto del caso, hai detto vero?"
Io: "Ehm, certo sì, proprio del caso."
Nene grande: "A me sembra che hai detto che è proprio un contratto del ...azzo!!!!"

mercoledì 17 marzo 2010

Piccole grandi cose


Finalmente è un pò di tempo che riesco ad essere "disciplinata". Si tratta di una di quelle cose piccole che si ha in mente di fare, così piccole che finivo sempre per dimenticarmene e dire "vabbè, la prossima volta". Invece ora sta diventando automatico: mi porto in borsa sempre una o due sporte di stoffa (sì, lo so, la mia è un po' natalizia...), le uso per la spesa, torno a casa, le svuoto e le rimetto in borsa.
Semplice. Solo una questione di abitudine.
Ma non da poco: prima avevo a casa 2 sacche di buste di plastica che ogni tanto dovevo buttare via senza riciclarle perchè strabordavano. Ora a volte capita comunque di comprare usando buste di plastica, ma riusciamo a smaltirle utilizzandole per l'immondizia.
Allo stesso modo, rifiuto categoricamente le bustine microscopiche e inutili che danno in alcuni negozi, tipo farmacie, cartolerie, profumerie, ecc. Gli oggetti comprati possono essere messi in borsa o in tasca, mentre le odiose microbustine sono non-riutilizzabili.
Dal 17 al 24 aprile ci sarà una campagna per sensibilizzare all'uso della sporta di stoffa: per saperne di più su questo sito, in cui ci sono tante informazioni e anche un inquietante contatore dei sacchetti di plastica consumati quest'anno.
Soprattutto per nostra pigrizia.

lunedì 15 marzo 2010

Mappa nuovo mondo


Questo è un messaggio pubblicitario: voglio sponsorizzare un sito che ho scovato per caso e che nella sua semplicità trovo geniale. E' una mappa di google, ci si iscrive, si lascia un messaggio in cui si indica ciò che si vuole: chi sono, cosa mi interessa, cosa voglio scambiare, in cosa mi piacerebbe impegnarmi, di cosa vorrei occuparmi. L'importante è avere voglia di fare, di costruire, di "migliorare" il mondo. Poi si da un'occhiata alla mappa e si può contattare chi troviamo più vicino a noi, o più simile a noi. E si può passare, come dice il sito "dal virtuale al reale", incontrandosi, confrontandosi, organizzandosi. Trasformando le idee in fatti e contagiando altri con il proprio entusiasmo. Anche questa può essere una goccia nell'oceano, ma di gocce ce ne sono più di quante se ne possa immaginare...

Surrogati


Si chiama "oggetto transizionale". Molti bimbi dal 4°-5° mese manifestano un particolare attaccamento ad un oggetto, che ha un effetto tranquillizzante e rassicurante e che rappresenta una specie di surrogato della mamma. Può essere il ciuccio, la classica copertina di Linus, un orsetto di peluche.
Il nene grande, dall'altezza dei suoi 5 anni, quando vuole rilassarsi o prima di dormire deve avere tuttora con sè la "maglietta mamma", un mio vecchio pigiama che necessita di essere indossato da me almeno una notte dopo essere stato lavato, perchè se profuma di sapone viene categoricamente rifiutato.
Il che rientra nei canoni e, per essere un mio sostituto, mi sembra di essere tutto sommato ben rappresentata.
Il nenito sta prendendo tutta un'altra strada: sembra aver scelto come mio surrogato quell'oggetto arancione della foto, che non ha neanche bisogno di essere stato a contatto con me per essere ben voluto.
Sì, ecco: questa volta devo accettare il fatto che una tappa fondamentale dello sviluppo psicologico di mio figlio passa per l'essere a breve rimpiazzata da un carotone gigante!


venerdì 12 marzo 2010

Decreto interpretativo

Perchè un po' imbecilli lo siamo anche noi...

mercoledì 10 marzo 2010

Acqua di Roma: purtroppo è del sindaco!


Visto il poco spazio nelle cronache nazionali e locali vorrei contribuire a diffondere l'appello a non accettare quanto sta accadendo in Italia in merito alla privatizzazione di una risorsa comune indispensabile quale è l'acqua.
A Roma ad esempio l'11 febbraio il Consiglio Comunale ha approvato la mozione che impegna il Sindaco e la sua giunta "a porre in essere tutte le azioni necessarie per delineare un percorso di cessione delle quote azionarie di Acea SpA", dando di fatto la possibilità ai poteri forti di Roma, imprenditori e immobiliaristi, di mettere le mani su un bene primario, nonchè diritto fondamentale, che è l'accesso all'acqua.
120 Comuni italiani e alcuni Municipi romani hanno già approvato delibere che riconoscono l'acqua come "servizio privo di rilevanza economica", sottraendola così al mercato di privati e multinazionali nel quale il Decreto Ronchi vuole relegarla, e centinaia sono le iniziative e i comitati locali che si battono per questo principio.
Il 20 marzo 2010 ci sarà una manifestazione nazionale contro la privatazzazione dell'acqua organizzata dal Forum italiano dei Movimenti per l'Acqua, a cui partecipa anche il Coordinamento romano per l'acqua pubblica: anche noi ci saremo!

martedì 9 marzo 2010

Crescere


Io: "nene grande, lavati i denti e la faccia"
Lui: "ehi, il corpo è mio e ci penso io!"
El zapatilla: "nene grande, ma hai le unghie lunghissime!"
Lui: "Eh, sei tu il papà che le deve tagliare, mica io!"
L'altra sera quando si è spogliato per mettersi il pigiama mi sono accorta che la mattina si era messo le mutande pulite sopra quelle del giorno prima ed è andato tranquillamente in giro con due mutande.
La strada per diventare grandi passa inevitabilmente per l'affermazione della propria autonomia, ma anche attraverso la distrazione, la sbadataggine e le risate sotto i baffi dei propri genitori!

lunedì 8 marzo 2010

L'uomo che piantava gli alberi


Questo è il secondo libro "da grande" che abbiamo letto io e il nene grande.
A mio parere una storia tanto piccina e semplice quanto esemplare. Insegna come con la volontà e a piccoli passi si possono fare enormi cambiamenti e migliorare il mondo.
L'importanza delle gocce nell'oceano.
E laddove c'è un deserto, che sia di vegetazione, di sentimenti, o di etica, piano piano può rinascere una foresta, una speranza, una civiltà.
Forse poi non è un caso che abbiamo letto ora della vita di questo omino che pianta querce e faggi e della sua commovente caparbietà nel perseguire il suo obiettivo: nonno era un forestale, e ora è lì, tra i suoi boschi, sdraiato al sole di questa splendida giornata di marzo, con una piccola gatta bianca e nera acciambellata sulle sue gambe...

sabato 6 marzo 2010

Un anno insieme


Quando eri nella mia pancia ho passato interminabili ore notturne ad occhi sbarrati pensando che con le botte che mi davi saresti uscito molto prima del tempo previsto. Ho lottato con i fastidi, le nausee, la debolezza e le paure più grandi della mia vita. Non riuscivo a parlarti come avrei voluto, non ti cantavo, non ti sognavo. Ti sentivo distante e invadente.
Ora tutto questo è lontanissimo, sono già passati 4 mesi da quando sei venuto a conoscerci, e un anno preciso da quando le tue prime due microscopiche cellule hanno iniziato a moltiplicarsi nella mia pancia.
Ora sei grande, sei lungo, sei pesante, sei forte, hai superato tutti i miei pronostici pessimistici, tutte le statistiche e le tabelle di crescita.
Ora ti osservo, a volte come una ragazzina guarda il suo primo amore, a volte come un entomologo studia il suo insetto, a volte come un bambino assiste al film del suo supereroe preferito.
Adoro la peluria che ti sta crescendo sulla testa, il tuo modo di ciucciare, con gli occhioni spalancati, le tue ditina arricciate attorno al mio dito, le tue guancie pesanti che calamitano baci, quelle pieghe infinite tra mento e collo dove la luce non riesce ad arrivare.
Tu ci osservi attento e silenzioso, non ti perdi un gesto, una parola, placido e concentrato sui tuoi piccoli enormi progressi quotidiani come ciucciarti le dita, guardare le tue mani che iniziano ad afferrare, ascoltare il tuo vocione da maschio che inizia a farsi sentire.
E ogni tanto, con l'attenzione e la parsimonia che si riserva alle cose preziose, ci regali un sorriso sdentato che illumina il mondo.
Grazie per aver aver scelto la nostra famiglia, buon complemese piccolo grande Piccipù.

venerdì 5 marzo 2010

Sei libero


Ora sei gemma di faggio pronta a germogliare, sei acqua di ruscello che scorre sotto la tua casa, sei vento che si infila tra gli abeti, sei silenzio e luce, sei terra e roccia, insieme a molti di quelli con cui hai trascorso la tua lunghissima vita. Adesso basta che chiudo gli occhi e vedo le tue montagne, i tuoi boschi, i tuoi castagni, e ti sento, finalmente, forte e felice....

mercoledì 3 marzo 2010

....


E' incredibile quanto i due momenti più distanti della vita si assomiglino. Non ci si può muovere, qualcun altro deve provvedere in tutto a te, ti lavano, ti cambiano, ti nutrono, si sollevano le braccia per essere presi in collo nello stesso modo, si chiama la mamma...
Chissà se anche la coscienza della propria condizione è la stessa, se un neonato sente la gioia dell'affacciarsi alla vita, e delle persone attorno a lui, e chissà se un morente sa che quelli sono gli sgoccioli del proprio passaggio in questo mondo e si rende conto dell'angoscia di chi gli vuol bene.
Nonno, lasciati andare.
Vorrei metterti un casco, guardare per l'ultima volta i tuoi occhi nocciola, il tuo sorriso ironico, vorrei vederti salire su un razzo spaziale e partire per un posto lontano, molto lontano da qui, dove non sentirai più dolore, dove sarai leggero e sereno, e potrai guardare dall'alto i tuoi nipotini crescere. Ti prego nonno, lasciati andare ...

lunedì 1 marzo 2010

Primo marzo: sciopero degli stranieri

Perchè ci piace la diversità in tutte le sue forme.
Perchè crediamo nel confronto, nello scambio, nel rispetto reciproco, nella crescita insieme.
Perchè nella storia della nostra famiglia ci sono migrazioni, distacchi e sofferenze.
Perchè siamo sempre più spesso noi a sentirci "stranieri" in un'Italia come quella di oggi.
Perchè le parole frontiera, confine, clandestino, razzismo, discriminazione, intolleranza per noi non hanno senso.
Perchè anche il nostro DNA è un incrocio di geni provenienti da diversi angoli della Terra, e ne siamo fieri.
Perchè estranei rispetto a noi non sono quelli di un altro colore, ma i corrotti, gli ipocriti, i conformisti, i disonesti, quelli che succhiano le forze buone di questo Paese.
Questo blog è solidale con lo sciopero degli stranieri di oggi, perchè ne condividiamo i contenuti e l'auspicio che i nostri figli crescano in un'Italia davvero "diversa".