domenica 31 ottobre 2010

365 giorni... e 365 notti!

Un anno fa ero così.
Questi 12 mesi sono passati ad una velocità impensabile, soprattutto se paragonati alla lentezza con cui sono passati quelli della gravidanza.
Un cucciolo raggomitolato nella mia pancia si è trasformato in un hombrecito che si alza in piedi, che girella per casa e che ti ritrovi tra i piedi quando meno te l'aspetti, che si gode i baci sul collo e le pernacchie nelle cosce con una risata fragorosa e contagiosa, che osserva tutto senza perdersi un particolare, che riesce sempre ad individuare e raggiungere l'angolo più nascosto, polveroso e pericoloso di casa, che segue estasiato qualsiasi gesto del fratello, soprattutto quelli più da buffone, che ama rotolarsi per terra con padre e fratello in una lotta primitiva che accomuna tutti gli esseri umani di sesso maschile, evidentemente fin dalla prima infanzia.

Ecco, adesso nenito mio, amore della mamma, è tempo di dedicare tutti i tuoi sforzi a compiere il tuo prossimo passo, a raggiungere un obiettivo fondamentale per la tua e la nostra vita: capire che è possibile farsi una notte di sonno continuato e che la mattina è bello anche svegliarsi un paio di ore più tardi (che so, alle 8?!?).
¡Vamos pequeñajo, que lo puedes hacer!

lunedì 25 ottobre 2010

Mi piace pensare che...


... a 37 anni si possa ancora capire cosa si vuole fare da grandi.
... si possa girare dietro ad un angolo, e dare una svolta.
... quel particolare a prima vista insignificante possa essere l'inizio di un cambiamento.
... si possa riscoprire la propria parte fantasiosa e creativa per tanto tempo rimasta silenziosa.
... ci si possa lasciare andare, come non si fa da tanto tempo.
... si possa imboccare un percorso nuovo.
... si possa scegliere meglio come e con chi passare il proprio tempo.
... si possa essere più contenti e soddifatti, e contagiare con questa sensazione anche gli altri.
... ci si possa ancora sorprendere, anche di sé stessi.
... possa sorgere un'alba non solo sulla prossima giornata, ma anche sul resto della propria vita.

venerdì 22 ottobre 2010

Ricette per gioco

L'altro giorno al mercato contadino vicino casa abbiamo comprato le squisite mele e la deliziosa ricotta di un contadino di Amatrice, ormai nostro amico. Tornati a casa, il pomeriggio piovoso ha fatto il resto: è scattata la preparazione della torta di mele con ricotta! Il nene grande ormai non è più uno sperimentatore pasticcione, ma un valido aiutante.
Una torta fatta con le proprie mani non è solo buona per essere mangiata, ma anche per imparare a "creare", a "produrre", ad essere orgogliosi di "saper fare".
Ed è per questo che una sorpresa così sarebbe davvero assai gradita!

giovedì 21 ottobre 2010

Salone dell'Editoria Sociale


Il 22-24 ottobre, presso la ex Gil in largo degli Ascianghi 5 (Trastevere - Roma), si terrà la 2° edizione del Salone dell'Editoria Sociale: stand, esposizioni e oltre 30 dibattiti e conferenze dedicati in particolare all'educazione, all'intervento sociale, alla scuola, ai giovani. Molto interessanti i temi in programma e gli ospiti che interverranno.
Un luogo per confrontarsi e informarsi, un'occasione che in questo Paese è sempre più rara, quanto necessaria...

domenica 17 ottobre 2010

Un anno fa, stesso ospedale

Un anno fa era quasi tutto pronto per l'arrivo del nenito. Dopo otto mesi nella mia pancia stava per venire a conoscerci. Un anno fa stavo facendo le ultime analisi di controllo.
E un anno fa, in quello stesso ospedale, forse a pochi passi da me, una madre, un padre e una sorella stavano per perdere il loro figlio e fratello.
Aspettano ancora di sapere perchè, e per colpa di chi.

Un genitore può fare tanti errori, un figlio può frequentare amici discutibili, fare scelte sbagliate, percorrere strade rischiose.
Ma uno Stato e le Istituzioni, siano esse un carcere, un ospedale, un tribunale, non possono e non devono smettere mai di tutelare i propri cittadini, tutti.

venerdì 15 ottobre 2010

La prima parola


Finalmente il nenito, al cospetto dell'oggetto della sua attenzione, dopo aver emesso gridolini di gioia, dopo averlo indicato con decisione col suo ditino, dopo aver tentato ripetutamente di abbracciarlo e morderlo (il suo modo un po' primordiale di esprimere affetto), ha pronunciato la prima parola che esprime nello stesso tempo un senso compiuto e una dichiarazione di amore.
Non è mamma. Nè papà.
E' BAU BAU.

mercoledì 13 ottobre 2010

Semi di cultura


Oggi volevo parlarvi di persone speciali, che regalano ai bambini sogni ad occhi aperti.
Che li prendono per mano e li accompagnano in mondi fantastici, in storie che fanno ridere, pensare, imparare, crescere.
Che piantano un seme che, se coltivato, produrrà adulti in grado di riflettere, di rendersi conto, di apprezzare le cose che valgono, di rifiutare la volgarità, l'ignoranza, la banalità.
Seminano l'amore per i libri.
Queste persone costruiscono ogni giorno un mondo migliore.

L'associazione Mi leggi Ti leggo organizza a Roma percorsi e laboratori di lettura per bambini nelle scuole, nelle librerie, nelle biblioteche, ma anche incontri di formazione per genitori, insegnanti, operatori.
Se vi capita, fatevi prendere per mano anche voi.

domenica 10 ottobre 2010

10/10/2010


Oggi partecipiamo alla giornata mondiale contro la pena di morte. E sosteniamo Amnesty International e l'impegno di tutti coloro, a partire dal premio Nobel Liu Xiaobo, che dedicano la vita al rispetto dei diritti umani e della libertà di pensiero, di religione, di coscienza, di espressione.

venerdì 1 ottobre 2010

Vivere con 3 maschi



Mattina, stranamente sola a casa, nella pace e nel silenzio mi guardo intorno e realizzo: in questa casa sarò sempre e comunque in minoranza...

Favole della buonanotte

Un libro bellissimo: ogni sera io e il nene grande impigiamati e sotto le prime copertine autunnali ci tuffiamo in una avventura nata dalla infinita fantasia di un genio. Personaggi fantastici, re, maghi, briganti e prìncipi ci accompagnano al sonno con allegria, ma non smettono di trasmettere messaggi: il buono alla fine è sempre il migliore, e nel contrasto tra ricchi e poveri, tra potenti e oppressori, sono questi ultimi che meritano di vincere.
Ancora di più in una società competitiva, prepotente e intollerante come la nostra, sono convinta che questo i bambini hanno bisogno di imparare, e noi adulti di insegnare a loro e a noi stessi.