domenica 27 febbraio 2011

Parlare / hablar

E' da un po' di tempo che stiamo riflettendo su come migliorare il bilinguismo del nene grande. Attualmente i risultati stentano ad arrivare, almeno per quanto riguarda la sua capacità di esprimersi nella sua lingua minoritaria, ovvero lo spagnolo. Il punto è che, tolti alcuni cartoni e letture, e le purtroppo rare visite dei nonni, l'unico contatto quotidiano con questa lingua è garantito solo da Zap, che con i bimbi parla sempre in castellano.
Evidentemente non basta, ci vuole qualche stimolo in più, ed è per questo che stiamo valutando la possibilità di lasciarlo qualche tempo questa estate dai nonni a Barcellona, e addirittura se non sia il caso che anche io, per quello che posso, mi sforzi di parlare in casa questa lingua.
In questi giorni ho avuto anche la possibilità di conoscere altre esperienze ed opinioni di mamme di bimbi bilingui grazie ad un interessante post su Bilingue per gioco. C'è chi riesce ad avere una disciplina che ammiro ma che non credo noi riusciremmo ad applicare, chi è convinto che ogni genitore debba parlare solo la propria lingua e chi è più flessibile e possibilista. Noi siamo più indirizzati verso quest'ultimo approccio: io mi sforzerò di esprimermi di più in spagnolo, di chiedere al nene grande come si dicono alcune frasi, di ricordare con maggiore insistenza di rivolgersi al papà nella sua lingua. Sempre facendo attenzione a non provocare reazioni di rifiuto, se mai dovesse accadere, faremmo un passo indietro.

Nel frattempo il nenito assorbe tutto, e capisce tutto ciò che pronunciamo sia io che Zap. Leggendogli i suoi libricini pronuncio i nomi delle figure in spagnolo. Per ora il suo vocabolario è davvero sintetico e pragmatico, difficile individuare quale lingua preferisce.
Ecco un esempio di nenitese:
pappa, cacca, mamma, papà, nonno, nonna: comunicazione di base acquisita.
Poi altre parole rilevanti per la comunicazione quotidiana:
uaua: acqua/agua
pa: lampada/lampara oppure palla/pelota
pin: delfino/delfin
min: mandarino/mandarina
pato: scarpa/zapato
gacco: gatto/gato
ba-ba: cane/perro
tote: macchina/coche
pilo: palloncino/globo
Insomma, si fa capire, soprattutto se qualcosa non gli va a genio, quando riesce a cacciare grida che rientrano addirittura nel vocabolario dei cetacei: dei veri e propri ultrasuoni!

mercoledì 23 febbraio 2011

I Cenerentoli

Ieri e oggi io e Zap ci siamo concessi due giorni, o meglio mezze giornate di vacanza.
Il nene grande a scuola, il nenito dai nonni benedetti e noi...
Ieri passeggiata nei bellissimi boschi della Tolfa e capatina in spiaggia a Santa Severa, oggi bagno alle terme di Vetralla (con 6°C e una tramontana notevole) e pranzetto in un ottimo ristorantino di paese.
Come una coppietta di innamorati. Come due fidanzatini. Come due giovani spensierati.
...
Come Cenerentola con la carrozza che si trasforma in zucca a mezzanotte.
....
I due piccioncini alle cinque di pomeriggio si ritrasformano in mamma e papà, recuperano los nenes e ritornano alla quotidiana realtà.
Ma rilassati e sorridenti, anche se un po' puzzolenti di zolfo...

lunedì 21 febbraio 2011

Scegliere come vivere e come NON vivere


L'art. 32 della Costituzione dice: "La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".
Io voglio il diritto di poter rifiutare trattamenti come l'alimentazione e l'idratazione forzata.
Voglio il diritto di poter scegliere come vivere qualsiasi momento della mia vita, fino alla fine.
Non voglio imporre ad altri cosa scegliere, ma voglio che tutti siano liberi di decidere.
Voglio il diritto all'AUTODETERMINAZIONE.

venerdì 18 febbraio 2011

Irrimediabilmente snob

Il nene grande raggiunge il posto con la sua amichetta C., accompagnato dalla mamma-di-C. Io arrivo direttamente dal lavoro un po' più tardi, incastrata a passo d'uomo in una coda perenne di automobili, su una consolare romana triste, grigia e post-industriale. Trovo una ventina di bambini urlanti e scalmanati rinchiusi in una stanza senza finestre e con almeno 30°C e le mamme sedute ai tavolini che provano a scambiare due chiacchiere gridando più forte dei figli. Ad un certo punto una cameriera acida e frustrata fa sedere tutti, adulti e bimbi, e porta le prelibatezze della casa: pollo fritto, patate fritte, salsine e maionese, cocacola. Si mangia, i bimbi si scalmanano di nuovo, il regalo e le candeline su una torta di cioccolato sintetica, poi ci si reinfila nella coda perenne e dopo un'altra mezz'ora, si rientra finalmente a casa.
Questi sono i fatti oggettivi.
E' probabile che al prossimo eventuale invito avremo un improrogabile appuntamento dal dentista.
.
Ps. ogni sera, durante le chiacchiere della buonanotte, chiedo al nene grande quale è stata la cosa più bella della giornata. La cosa più bella di ieri è stata: "Andare in macchina con Chiara".
Evidentemente la festa l'aveva rimossa pure lui.

Una vera lezione

Volevo ringraziare dalle pagine di questo blogghetto Roberto Benigni per averci fatto immedesimare in quel giovane di vent'anni pronto a morire per un'idea"memorabile", per averci fatto cantare con lui un inno altrimenti canticchiato, senza capirlo, solo in occasione di qualche partita, e per averci dato, in neanche mezz'ora, una grandiosa lezione di storia, di educazione civica, di interpretazione, di eleganza, di cultura, di dignità, di fierezza, di entusiasmo, di emozione.
Grazie.

mercoledì 16 febbraio 2011

Primi assaggi


Ecco uno dei primi assaggi di primavera: al parco sotto casa nostra stanno fiorendo i mandorli. E noi, come piccole lucertole, approfittiamo dei primi raggi di sole per goderci l'aria aperta.
Domani però ci sarà un altro primo assaggio: ci siamo conquistati il primo invito a una festa di compleanno al Mc...
Per far comprendere il mio entusiasmo, forse basta dire che non ho più sentito la necessità di entrare in quel fast food (o meglio in un qualsiasi fast food) dai miei tempi del liceo, ovvero dei paninari. All'epoca ci poteva pure stare: oltre ad avere 15 anni, la novità del luogo e di quel tipo di cibo prevalevano su qualsiasi considerazione socio-economico-cultural-salutistica.
Ma che tutt'oggi, con le infinite opportunità che offre una città come Roma, si scelga questa opzione per festeggiare il tuo bambino mi lascia quanto meno perplessa. E' vero, sono un tantino prevenuta e forse snob, e non dovrei giudicare senza sapere di cosa parlo. Per questo domani andremo. Poi sì, giudicherò e prenderò eventuali decisioni per il futuro.
Vi farò sapere.

domenica 13 febbraio 2011

Libertà è partecipazione

Questo è un periodo strano. A volte ho l'impressione che, mentre tutto intorno regna l'indecenza e lo squallore (ovviamente mi riferisco a quanto riportato dalla solita stampa di parte), la mia vita resti come un'isoletta, non dico felice, ma serena, dove si costruisce, si progetta, si cresce.
La frustrazione sta nel non sapere come trasferire tutto questo, appunto, all'esterno.

Eppure, eppure...

Ho la sensazione che quei tanti che come me si sono rifugiati nel proprio orticello per non deprimersi guardando fuori, sotto sotto si stiano preparando, stiano raccogliendo le forze. Oggi ne ho visti tanti. Bei visi, occhi sorridenti, voglia di ritrovarsi e riscoprire di non essere soli.
La prima manifestazione a cui ho partecipato senza una bandiera, senza un simbolo, senza un elicottero che girava ansiosamente sulle nostre teste per poi poter in genere dire di aver visto neanche la metà dei reali partecipanti. Oggi non ce ne è stato bisogno: c'era tanta, tantissima gente, famiglie intere, comitive di amici e singole persone di ogni età che hanno sentito la necessità di uscire di casa, prendere i mezzi o camminare un bel pezzo fino a raggiungere il cuore della città per poter fare un minuto di silenzio e gridare con tutto il cuore che non ne può più. Prove tecniche di organizzazione, di impegno, di rete che non viene dai partiti, dai sindacati, da schieramenti di qualche tipo, ma dalla società civile onesta e perbene, che non so quando, nè come, ma prima o poi troverà un modo per uscire allo scoperto, per risalire dal fondo in cui siamo precipitati, per trasferire la voglia di migliorare la propria vita anche a quella degli altri, per ridare il vero, bellissimo significato alle parole "politica" e "libertà".

martedì 8 febbraio 2011

Se non ora, quando?

Anche questo è un invito a partecipare, a esprimere la propria opinione, a manifestare il disagio che non si può non provare in questi tempi di fronte a quanto ci viene proposto ogni giorno.
Domenica 13 febbraio mobilitazione delle donne in ogni città italiana.
A Roma l'appuntamento è a Piazza del Popolo alle 14.00.
Se non ora, quando?

lunedì 7 febbraio 2011

Vuoi prosciutto e uova verdi?

Ecco un libro di cui io e il nene grande ci siamo innamorati e che mi sembra davvero degno di un post.
E' una filastrocca dal ritmo incalzante e accattivante. Si finisce per essere travolti dall'insistenza di Nando, detto Ferdi, e anche noi, al posto del suo amico avremmo ceduto e finito per assaggiare il prosciutto e le uova verdi. E forse anche noi saremmo rimasti estasiati dalla deliziosa pietanza.
Un libro per ridere insieme ai bambini e dedicato ai bambini che rifiutano certi cibi, ma anche un messaggio per adulti che, senza rendersene conto, rifiutano le novità, evitano di buttarsi, sfuggono ciò che può apparire insolito, o imprevisto.
E non lasciando la strada vecchia per la nuova, sanno quello che trovano, ma non sapranno mai ciò che perdono...

giovedì 3 febbraio 2011

Referendum Acqua Bene Comune

La Corte Costituzionale ha ammesso 2 dei 3 referendum promossi da una straordinaria coalizione di cittadini che si sono mobilitati contro la legge varata lo scorso anno dal governo che obbliga le aziende pubbliche a dismettere parte del loro capitale a favore dei privati. In un tempo davvero breve sono state raccolte 1.400.000 firme per consentire a tutti i cittadini di esprimere il loro parere sulla gestione di un bene comune per definizione come l'acqua.
Il 5 e 6 febbraio sono le prime giornate di mobilitazione nazionale per promuovere la campagna referendaria e per avviarne l'autofinanziamento: l'informazione sarà l'elemento decisivo di questo voto, soprattutto in un momento come questo in cui viene monopolizzata da tutt'altro genere di notizie.

mercoledì 2 febbraio 2011

Cual soy yo?

Ci sono persone che leggono questo blog, che lo apprezzano, e che me lo dicono, facendomi un enorme piacere. Questo blog sono io, ma in realtà è una parte di me. Un blog lo può leggere chiunque, quindi in un blog si scrive ciò che si vuol far sapere a chiunque.
E' facile che si tenda a mostrare la parte migliore di sè, un po' come nei primi tempi delle storie d'amore...Qui non si vedono, o forse a volte si intravvedono, le arrabbiature, i momenti di "sbrocco", le debolezze, le lamentele, è sempre tutto filtrato.
Ci sono momenti tranquilli e positivi, e momenti di ansia, stanchezza, voglia di staccare per un po'.
Il mio segreto è che ho attorno, per buona sorte e per scelta precisa, persone preziose che sono le mie fondamenta, la mia rete di salvataggio, il mio conforto e la mia valvola di sfogo: un compagno che capisce le mie esigenze e che mi sostituisce in tutto e per tutto durante le mie "evasioni" (innocue, si intende!), una famiglia affettuosa e disponibile, delle amiche con cui confidarmi e divertirmi.... Io non sono capace di stare da sola: sono una che crea legami, li coltivo, li curo, e me ne nutro. Legami grazie ai quali ho imparato a riconoscere ed apprezzare le piccole cose belle che ci sono in ogni giornata, a capire che i momenti giù sono solo momenti, e ad attrezzarmi per superarli.
Ma come nella vignetta, anche i miei figli dovranno imparare ad aver a che fare con una mamma simpatica, una noiosa, una tranquilla, una stanca, una nervosa, una divertente, una rompiballe e chissà quante altre: l'importante è che sappiamo voler bene a tutte loro!