lunedì 13 settembre 2010

Il Viaggio



A Berlino, dove eravamo già stati da "turisti", questa volta abbiamo fatto i "berlinesi", ovvero vita di quartiere (Friedrichshain): locali, supermercati bio, a casa dello tio J., giri nei parchi, mercatino nella Boxhagener Platz del sabato mattina, brunch della domenica nei cafè. Berlino è così, non c'è necessariamente bisogno di andare in "centro" per vivere la città, per vedere negozi carini e locali di ogni genere. E questa volta, andandoci con i bambini, mi sono resa conto di quanto sia una città che ama i bambini. In ogni angolo ci sono giochi, tutti in legno, tutti diversi, tutti bellissimi, dove arrampicarsi, nascondersi, giocare con la sabbia, stimolare la fantasia, la coordinazione del movimento, la consapevolezza del corpo.
Abbiamo frequentato diversi Familien cafè, un'idea semplice quanto geniale, così geniale che, almeno a Roma non conosco niente di simile: le mamme e i papà di prendono un caffè, una birra, un dolcetto, e i bambini hanno a disposizione una sala con parquet, giochi, lego, libri e quant'altro possa intrattenerli, cuscini per allattare, tappeti morbidi per stendere i più piccoli. Ognuno si gode il suo tempo, senza bambini costretti a stare fermi seduti ad un tavolo o genitori in giro a passeggiare bambini urlanti. Tranquilli, rilassati, sereni, civili.

E all'esperienza di conoscere un'altra città e un'altra cultura si è aggiunta la rara gioia di vedere unita una famiglia che raggruppa persone normali e straordinarie, colte, creative, momenti personali difficili e percorsi particolari. Un incontro in cui si sono mescolate storie, lingue (in alcune occasioni si parlava nello stesso momento spagnolo, italiano, tedesco e inglese), racconti, risate, abbracci e anche qualche lacrima.
Sono stati solo 5 giorni, ma pieni di momenti indimenticabili per la storia della famiglia e di ognuno di noi.

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