venerdì 28 maggio 2010

La mia brillante carriera

Essere precari è una condizione che influenza la vita sotto molti punti di vista. In questi giorni sto riflettendo su un aspetto che mai fino ad ora ho dovuto sperimentare così direttamente come adesso. La precarietà non è solo avere periodicamente l'ansia del rinnovo, l'incertezza di cosa accadrà di qui a pochi mesi, l'impossibilità di pianificare o prendere impegni, il non poter preventivare spese di una entità maggiore che la spesa quotidiana o una vacanza di una settimana. Noi abbiamo un mutuo e due bambini un po' per determinazione, un po' per incoscienza (in qualche modo si farà comunque...), un po' (molto) grazie al fatto che sappiamo di avere delle famiglie alle spalle che in qualche modo ci aiuterebbero. Ma se avessimo provato ad organizzarci la vita solo con le nostre forze e in attesa di una vita professionale stabile saremmo probabilmente ancora ognuno a casa da mammà.
L'aspetto di cui parlavo però non riguarda la vita personale, ma le persone stesse. Essere precari significa a volte non poter più contare sulla propria competenza, professionalità, esperienza, ma solo su chi ti può garantire il prossimo rinnovo. Non importa lavorare e lavorare bene, ma vendersi bene, essere carini, disponibili, simpatici, in pratica, scusatemi il francesismo, essere semplicemente bravi a "leccare".
Ecco, io posso lavorare 20 ore di seguito, ma sono del tutto incapace a "frequentare le persone giuste" (anche perchè mediamente mi fanno disgusto), a intrattenermi nella chiacchiera da macchinetta del caffè, a fare la gatta morta con chi è sensibile al fascino femminile, a fare finta di essere esperta di argomenti di cui non mi sono mai occupata, a fregare o sfruttare il lavoro altrui, in pratica a garantirmi la simpatia di chi ha il potere di fare i contratti. Io sono, come dire, un po' all'antica, ancora testardamente convinta che per lavorare sia fondamentale essere bravi e che per alzarmi la mattina e potermi guardare allo specchio sia necessario avere intatta la mia dignità.
Scado ad agosto: che ne sarà di me a settembre?

1 commento:

Ylenia ha detto...

Quanto sono d'accordo con te.
Io per ora ho solo mutuo ma i pensieri sono gli stessi.
Anch'io scado ad Agosto,che ne sarà di me a settembre??