giovedì 3 giugno 2010

I mostri


Come si rincuora un bambino che nel cuore della notte ti chiama in lacrime e ti dice che ha paura? Non sa di cosa: delle ombre, dei rumori, del buio, dei fantasmi. Poi piano piano escono insicurezze più profonde, più dure da combattere, insicurezze "da grandi". L'amichetto che lo prende in giro, l'ansia di non essere accettato, e una domanda, la più difficile a cui rispondere: "e se voi morite?".
Crescere ha i suoi aspetti gioiosi e emozionanti, ma anche i suoi lati oscuri. E' dover affrontare situazioni in cui è necessario cavarsela da solo, fare i conti con il giudizio altrui, con realtà irreparabili, con concetti più grandi di noi. E' avere paura.
E io, a decenni di distanza riprovo sensazioni lontane ma nitide, insicurezze nascoste sotto anni di "esperienza", timidezze mai superate, con la nuova paura di veder soffrire chi amo di più e di non poter fare molto per evitarlo, se non far sentire che ci sono, cercando di convincere lui, e me stessa, che tutto si può superare, che comunque sia vale la pena combattere, che anche i mostri più grandi si possono sconfiggere.

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