lunedì 17 maggio 2010

El pequeñajo

Sono affascinata da questo piccoletto. Starei ore a guardarlo, così come lui è capace di guardarmi fisso dalla sua sdraietta mentre metto a posto, pulisco casa, cucino e sistemo, mi giro e lui è lì, con lo sguardo incollato su di me che non si perde un gesto, nè una parola. Staremmo ore ad ammirarci, sbaciucchiarci e a mordicchiarci, come due innamorati.
Lui è così, una presenza attenta e discreta, un carattere tranquillo e forte. Sono sicura che questo bimbo se la caverà bene, saprà percorrere i sentieri della vita senza farsi trascinare via, facendosi scivolare addosso le difficoltà e godendosi le meraviglie.
I suoi progressi sono continui ma non suscitano il clamore che fu riservato a suo fratello, le sue conquiste sono enormi ma normali, i suoi cambiamenti sono costanti ma silenziosi. E zitto zitto è arrivato ad acchiapparsi i piedini, a girarsi pancia in giù, a mangiarsi una pappa intera e ieri li ho sentiti: due piccoli dentini hanno tagliato le gengive sdentate e stanno venendo su a rallegrare il suo prezioso sorriso tra poco non più sdentato!

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