martedì 11 maggio 2010

Un regalo del vento


E' sempre più difficile trovare occasioni per scrivere. Il lavoro toglie molto tempo, e il resto giustamente lo pretendono i nani.
Il nenito in particolare promette davvero bene: ha già capito che intorno a lui ci sono milioni di cose da scoprire, da acchiappare, da conoscere, da ciucciare, e quindi perchè perdere tempo a dormire? A sei mesi è capace farsi una pennica di una mezz'oretta in tutto il giorno per riposarsi, il resto è tutta attività: scalciate all'aria, sventolare di mani, gridolini, risate... appena imparerà a camminare, addio!!!

Stamani però vorrei documentare il regalo che quest'anno ci ha portato il vento: un semino di papavero è finito nella terra di un vaso, ed eccolo qua, proprio sul nostro balcone, da ammirare mentre faccio colazione e prendo il caffè.
Il papavero è uno dei miei fiori preferiti, per la sua semplicità e per il suo colore che mette energia solo a vederlo. E poi mi ricorda "La canzone di Piero", che mio padre ascoltava quando ero piccola e mi faceva piangere.
La stessa cosa accade ora al nene grande per una canzone in qualche modo simile, che cantiamo spesso quando viaggiamo in macchina e che lui canticchia da quando era piccolo piccolo. Adesso che è più grande questa canzone finisce spesso con le lacrime agli occhi, soprattutto da quando, rispondendo alla sua curiosità, gli abbiamo spiegato che cosa significa che "questo è il fiore del partigiano morto per la libertà"...

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