mercoledì 3 novembre 2010

Care ragazze

Le cronache di questi ultimi giorni mi fanno davvero riflettere. A parte l'aver superato ancora una volta la soglia della vergogna, dell'indignazione e della nausea, a parte le preoccupazioni sempre maggiori derivanti dalla prospettiva di far crescere i miei figli in un Paese del genere, stasera sono davvero rattristata dalla consapevolezza di quante donne, ragazze, e direi quasi bambine (a 17 anni cosa si è?) siano così ignare delle proprie potenzialità, così disposte a rinunciare alla propria dignità in nome del soldo facile, raggirate dalla volgarità di un potere becero, plagiate da una sottocultura di sculettamenti e scollature, circuite da individui indecenti.
Perchè non si insegna nelle scuole che la libertà e i diritti delle donne sono frutto di lotte e di conquiste, che non sono acquisiti una volta per tutte, che ignorarli e non metterli in pratica è come tornare indietro di decenni, che bisogna contrastare chi tenta di ridurci a ruoli secondari, a bellezza da mercificare, a posizioni discriminate?
Basterebbe far leggere un libricino come questo di Vittoria Franco: una chicca, un bignami delle conquiste femminili, una lettera, un appello a tutte le donne a ribellarsi agli stereotipi e ai tanti ostacoli che ancora ci tengono lontane dalla vera parità.

A proposito: ma sulle vicende di questi giorni cosa penserà la nostra Ministra per le Pari Opportunità?

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