venerdì 23 luglio 2010

Tutto cambia, niente cambia

Pronti a ripartire. Questa volta per la montagna, la mia montagna. Un paesino perso nell'appennino toscano, poche anime d'inverno, un bar, aria fresca, boschi e ruscelli d'estate.
Ma è il mio posto dell'anima. Perchè se è vero che sono nata e cresciuta in città, le mie radici affondano tra castagni e faggi, il mio carattere ha in certi momenti la cocciutaggine e la rusticità dei montanari, quelle stradine e quelle case hanno visto i passi e le vite di gente di cui porto fieramente i geni.
E' lì che ho trascorso tutte le estati dell'infanzia con i nonni. Dove mi è cresciuto dentro l'amore per la natura, la terra, gli animali. Dove ho vissuto tante prime volte: le primi batticuori, i primi approcci con l'altro sesso, le prime serate fuori con gli amici (ma a mezzanotte a casa, come Cenerentola!). E' lì che per tutto agosto lasceremo il nene grande, con i suoi nonni a raccogliere more e a cercare girini, e il cerchio si chiude.

Quest'anno però, ci sono però due novità: il nenito farà la sua conoscenza con il paese e il parentame vario, e per la prima volta, salendo le scale non troverò lui seduto al tavolo in cortile, intento a leggere il giornale o a sbucciarsi una mela, vestito impeccabile anche in montagna, anche a casa sua.
Sarà strano e triste il tuo paese senza di te, nonno.
Il numero di persone in casa sarà lo stesso, ma una generazione si è data il cambio, passandosi il testimone, e in qualche modo forse anche questo è chiudere un cerchio.

1 commento:

Ylenia ha detto...

Come ti capisco.
Purtroppo quest'anno hanno venduto la casa che era il mio posto dell'anima.
Ancora fatico a crederci.