giovedì 22 luglio 2010

Io son di un'altra razza

Stanza XXX del ministero YYY, ore 11.30.
Collega 1. E' al telefono: sta prenotando il prossimo incontro con la sua psicoterapeuta, incastrandolo tra appuntamenti presi nelle precedenti telefonate: quello per portare il figlio dal logopedista prima e quello con le amiche per l'aperitivo dopo. In totale è già alla sua faticosa 2a ora di telefonate.
Collega 2. Si è accomodata davanti alla Collega 3. e discutono già da un'oretta del mare del salento e di quello della maremma.
Collega 4. Sta facendo il giro delle stanze per chiedere chi scende a prendersi il caffè alla macchinetta.
Loro sono a tempo indeterminato e stanno qui 9.00-16.45, anche se in tutto il giorno scrivono a malapena qualche scartoffia.
Io, essendo CoCoPro, ho orari flessibili, unico risvolto positivo della mia situazione: sto in ufficio per lavorare (spesso tra l'altro svolgendo compiti che i sopra descritti non portano a termine...), quando finisco me ne vado, quindi prima finisco meglio è, visto che la mia vera vita è fuori di qui.
Risultato: ai loro occhi e coscienze foderati di prosciutto loro appaiono come lavoratori indefessi e vessati dal nano-ministro; io sono la scansafatiche privilegiata, una di quelli che alimenta gli sprechi della PA, e che se la tira pure un pò perchè quando sta in ufficio non partecipa a questi esileranti momenti conviviali.

Come si fa a non diventare schizofrenici, depressi, o come diceva quel genio di De Andrè, bombaroli?

1 commento:

Ylenia ha detto...

Anche tu precaria al Ministero????
Eh ma allora!!!!
:)
Quante di queste scene vedo ogni giorno..e io sto qui che mi faccio il mazzo.