venerdì 18 giugno 2010

Una boccata d'ossigeno

In questi ultimi giorni sono stata impegnata, stressata, stanca, preoccupata e in queste condizioni i pensieri, le emozioni e le parole si bloccano dentro, sono lì, ma non riescono ad uscire.
Adesso è arrivato finalmente uno dei momenti più belli dell'anno: la vigilia della partenza per un posto che da 3 anni a questa parte è entrato nei nostri cuori.

Un'avventura che condividiamo con i nostri migliori amici

Dove si mangiano cose squisite

dove ci sono persone meravigliose

Un posto così, il nostro piccolo paradiso in terra
La Sardegna, ovviamente.

venerdì 11 giugno 2010

Altrove

Con le mie amiche a berci un bicchiere di vino sedute da qualche parte, all'aperto, a chiacchierare di noi, del mondo e della vita.
In un qualsiasi posto del Sud America, dal Venezuela alla Patagonia, da Buenos Aires a un paesino di poche anime e tanti lama sulle Ande.
Ad una mostra, in un museo aperto di sera, a teatro, al cinema.
Su una spiaggia sdraiata a guardare le stelle e ascoltare le onde.
Con amici che non vedo da tanto, a raccontarci i nostri percorsi seduti sull'Isola Tiberina, guardando il fiume che scorre e senza preoccuparsi del tempo, che se ci va possiamo camminare tutta la notte per Roma e andare a vedere l'alba al Gianicolo.
In questo momento posso solo chiudere gli occhi e sognare tutti i possibili altrove da qui...

giovedì 3 giugno 2010

I mostri


Come si rincuora un bambino che nel cuore della notte ti chiama in lacrime e ti dice che ha paura? Non sa di cosa: delle ombre, dei rumori, del buio, dei fantasmi. Poi piano piano escono insicurezze più profonde, più dure da combattere, insicurezze "da grandi". L'amichetto che lo prende in giro, l'ansia di non essere accettato, e una domanda, la più difficile a cui rispondere: "e se voi morite?".
Crescere ha i suoi aspetti gioiosi e emozionanti, ma anche i suoi lati oscuri. E' dover affrontare situazioni in cui è necessario cavarsela da solo, fare i conti con il giudizio altrui, con realtà irreparabili, con concetti più grandi di noi. E' avere paura.
E io, a decenni di distanza riprovo sensazioni lontane ma nitide, insicurezze nascoste sotto anni di "esperienza", timidezze mai superate, con la nuova paura di veder soffrire chi amo di più e di non poter fare molto per evitarlo, se non far sentire che ci sono, cercando di convincere lui, e me stessa, che tutto si può superare, che comunque sia vale la pena combattere, che anche i mostri più grandi si possono sconfiggere.