venerdì 23 luglio 2010

Tutto cambia, niente cambia

Pronti a ripartire. Questa volta per la montagna, la mia montagna. Un paesino perso nell'appennino toscano, poche anime d'inverno, un bar, aria fresca, boschi e ruscelli d'estate.
Ma è il mio posto dell'anima. Perchè se è vero che sono nata e cresciuta in città, le mie radici affondano tra castagni e faggi, il mio carattere ha in certi momenti la cocciutaggine e la rusticità dei montanari, quelle stradine e quelle case hanno visto i passi e le vite di gente di cui porto fieramente i geni.
E' lì che ho trascorso tutte le estati dell'infanzia con i nonni. Dove mi è cresciuto dentro l'amore per la natura, la terra, gli animali. Dove ho vissuto tante prime volte: le primi batticuori, i primi approcci con l'altro sesso, le prime serate fuori con gli amici (ma a mezzanotte a casa, come Cenerentola!). E' lì che per tutto agosto lasceremo il nene grande, con i suoi nonni a raccogliere more e a cercare girini, e il cerchio si chiude.

Quest'anno però, ci sono però due novità: il nenito farà la sua conoscenza con il paese e il parentame vario, e per la prima volta, salendo le scale non troverò lui seduto al tavolo in cortile, intento a leggere il giornale o a sbucciarsi una mela, vestito impeccabile anche in montagna, anche a casa sua.
Sarà strano e triste il tuo paese senza di te, nonno.
Il numero di persone in casa sarà lo stesso, ma una generazione si è data il cambio, passandosi il testimone, e in qualche modo forse anche questo è chiudere un cerchio.

giovedì 22 luglio 2010

Io son di un'altra razza

Stanza XXX del ministero YYY, ore 11.30.
Collega 1. E' al telefono: sta prenotando il prossimo incontro con la sua psicoterapeuta, incastrandolo tra appuntamenti presi nelle precedenti telefonate: quello per portare il figlio dal logopedista prima e quello con le amiche per l'aperitivo dopo. In totale è già alla sua faticosa 2a ora di telefonate.
Collega 2. Si è accomodata davanti alla Collega 3. e discutono già da un'oretta del mare del salento e di quello della maremma.
Collega 4. Sta facendo il giro delle stanze per chiedere chi scende a prendersi il caffè alla macchinetta.
Loro sono a tempo indeterminato e stanno qui 9.00-16.45, anche se in tutto il giorno scrivono a malapena qualche scartoffia.
Io, essendo CoCoPro, ho orari flessibili, unico risvolto positivo della mia situazione: sto in ufficio per lavorare (spesso tra l'altro svolgendo compiti che i sopra descritti non portano a termine...), quando finisco me ne vado, quindi prima finisco meglio è, visto che la mia vera vita è fuori di qui.
Risultato: ai loro occhi e coscienze foderati di prosciutto loro appaiono come lavoratori indefessi e vessati dal nano-ministro; io sono la scansafatiche privilegiata, una di quelli che alimenta gli sprechi della PA, e che se la tira pure un pò perchè quando sta in ufficio non partecipa a questi esileranti momenti conviviali.

Come si fa a non diventare schizofrenici, depressi, o come diceva quel genio di De Andrè, bombaroli?

martedì 20 luglio 2010

Cronaca di una notte di piena estate

La sera è l'unico momento in cui si respira e la città è piena di cose da fare: si esce.
Rientro verso mezzanotte e inizia l'incubo: la camera è a 40°C, non tira un filo d'aria, lo strato di sudore ti avvolge come un cellophane, fa caldo tutto: il cuscino sulla guancia, i capelli in testa, le mutande addosso.
Inizia uno stato di torpore interrotto infinite volte.
Ore 1.25: il nenito vuole ciucciare.
Ore 2.20: sete, sete, sete.
Ore 3.42: il nene grande deve fare pipì.
Ore 4.27: il nenito vuole riciucciare (e tu giuri che da domani BASTA TETTA).
Ore 4.55: sete, sete, sete.
Ore 5.46: inizia una leggera brezza e ti preoccupi che i pupi sono in piena corrente: ti alzi ad abbassare un po' le tapparelle.
Ore 6.30: il nenito è operativo, perchè sprecare le prime luci del giorno a dormire?
Ore 6.45: Zap impietosito si alza e porta il nenito incarognito nell'altra stanza.
Ore 7.15: Sono svegliata di soprassalto: "Ele, aiuto, il nenito, guarda: gli sta cascando l'occhio!!!"

EHHH???!!!! Che dice? Spiccicando i miei di occhi, come se dovessi aprire delle saracinesce di piombo, guardo il nenito, poi fulmino lui:

"Zap, ma è una caccola! un peletto!!!! Prima di svegliarmi durante la mia unica ora di sonno hai provato a pulirgli l'occhio????"

Sarà il caldo, il sonno, o Zap si sta avviano pericolosamente verso il rincoglionimento senile???

giovedì 15 luglio 2010

W la pappa!


Il pupo è ormai svezzato. Il mio latte è ormai solo colazione, talvolta merenda, spesso e volentieri spuntino notturno. Il ragazzo promette bene: addenta qualsiasi cosa, manda giù pezzi di frutta interi e rigatoni sminuzzati e rosicchia estasiato fette biscottate, carote e cetrioli. Questo però non basta a non renderci di nuovo dipendenti dal frullino, che ci accompagna in qualsiasi spostamento di più di 2 giorni, e significa soprattutto che lo svezzamento è ricominciato anche per me: il nenito lascia un po' di pappa passato di verdure biologiche che ci hai messo un'ora a fare+omogenizzato di vitello+parmigiano+olio extravergine di oliva bio...che fai lo butti?
Fa merenda con frullato di albicocca+yogurt+farina multicereali e non la finisce...che fai lo sprechi?
Persino Zap, che in genere è detto la "fogna di casa" per la sua propensione ad ingurgitare qualsiasi cosa (una volta persino lo stecchino di legno di un involtino!), si rifiuta.
Io invece le pappine le mangio tutte. E tutto sommato confesso: mi piacciono pure!!!

mercoledì 7 luglio 2010

martedì 6 luglio 2010

Il mio matrimonio ideale

Sabato sera ho partecipato alla festa di matrimonio di una delle mie più care amiche.
Il mio matrimonio ideale (se mai un giorno dovessimo cascarci...): nel comune di un borghetto vicino Roma, invitati a sorpresa solo i parenti più stretti (pensavano di andare a pranzo fuori porta!), festone a casa con gli amici a cose fatte.
Niente clichè, orpelli, apparenza, sprechi assurdi. Solo semplicità e sincera voglia di condividere con gli altri questo bel momento della vita.
Ciccia, volevo dirti che sono tanto contenta di essere tua amica, di aver condiviso con te studi, serate, vacanze, chiacchiere e risate, che mi dispiace non esserti potuta stare più vicino nei tuoi momenti più tristi, che le nostre seratine tra donne per me sono sempre una boccata di aria fresca, che i confetti erano buonissimi e che siete una delle coppie più fighe che conosco!
Grazie per la bella serata, e soprattutto per avermi permesso di farvi il più bel regalo di matrimonio che abbia mai fatto, partecipando ad un vero, meraviglioso progetto di vita: adottare un bimbo!
Vi stringo forte forte forte e vi auguro con tutto il cuore che tutti i vostri sogni più belli possano avverarsi!